lunedì 18 maggio 2015

Serve un nuovo "Codice Liberal Democratico Cristiano"


Questo è una mia proposta per rifondare un centro destra partendo dai valori cristiani che contraddistinguono la società italiana.
Monastero di Camaldoli
Dal 18 al 23 luglio 1943 nel monastero di Camaldoli nel Casentino si ritrovarono una cinquanta di giovani dell’Azione Cattolica Italiana e dell’Istituto Cattolico di attività sociale.

Pochi giorni dopo crollò il fascismo.

Questi giovani prepararono il “Codice di Camaldoli” ovvero il riallineamento del pensiero cattolico-sociale italiano su parametri europei ed occidentali con il superamento delle anticaglie fasciste imperniate sull’autarchia ed il corporativismo

Il testo di Camaldoli costituì un testo fondamentale della dottrina del Cristianesimo sociale.


Il Codice di  Camaldoli è articolato in una settantina di punti che enunciano la dignità della persona, l'eguaglianza dei diritti individuali, il bene comune, le funzioni dello Stato, la destinazione primaria delle risorse, la giustizia distributiva, la solidarietà sociale.

E’ stato la linea guida della Democrazia Cristiana.
E’ stato la linea guida per l’ispirazione politica post bellica dove vennero poste le premesse sia del «miracolo economico» sia dell'adesione dell'Italia alla Cee, la Comunità economica europea.
 
E per rifondare il centro destra è utile anche qualche altra riflessione, come questa di Indro  Montanelli che scrisse così ad un suo lettore che gli chiese la differenza tra democratici e liberali:

Cominiciamo intanto col dire che, prima che una scelta ideologica, quella liberale è una scelta di civiltà: nel senso che ha diritto a considerarsi e ad essere considerato liberale chiunque rispetta le opinioni diverse ed anche opposte alle sue.

Ecco perché si può essere liberali anche militando sotto altre bandiere: quelle per esempio socialiste o cattoliche: basta che i loro militanti non pretendano di essere depositari di Verità assolute che escludono tutte le altre e d' imporre quella propria con gli strumenti del potere: la censura e il resto.

Ecco il punto in cui il liberalismo si differenzia dalla democrazia che con la sua religione della maggioranza rischia molto spesso di diventare, in nome di essa, dispotica.

L' oltranzista della democrazia crede che il numero sia il metro di tutte le cose e abbia il potere di rendere buone anche quelle cattive. Il liberale, quello vero, non rinunzia affatto a giudicarle secondo il suo metro morale, anche se riconosce il diritto della maggioranza a realizzare le sue volontà.

Purché rispetti quello della minoranza e, se del caso, a condannarle, sempre - si capisce - coi mezzi legali della critica e della persuasione. Il democratico, quando ha il numero, crede di avere tutto e di essere autorizzato a sovvertire, in nome di esso, anche la legalità.

Fu la democrazia dei giacobini, non certamente il liberalismo dei girondini, a inventare la ghigliottina. Non dimentichiamolo.

Stabiliamo dunque il punto fondamentale.

L' ideale della democrazia, in nome della maggioranza, è l' eguaglianza, cioè l' abolizione, anche con la violenza, di qualsiasi distinzione fra persone, ceti, qualità, meriti e colpe.

L' ideale del liberalismo è, come dice la stessa parola, la libertà, perché solo nella libertà, cioè in una condizione che lo affranchi da qualsiasi vincolo e controllo, l' uomo trova lo stimolo a dare il meglio di sé per arrivare più in alto che può sia socialmente sia economicamente."

Partiamo da questi tre punti: democrazia, libertà e valori cattolici.

I giovani, ed anche i meno giovani, che nel loro animo hanno questi tre punti dovranno elaborare un nuovo "Codice liberal democratico cristiano".

Un Codice che sia interprete e testimone della società di oggi.
Che sia in grado di percepire le mutazioni, le integrazioni, le aspirazioni della società italiana partendo dal popolo e per il popolo.

Momento della firma della Costituzione Italiana
La Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo.
 
La sovranità deve essere esercitata, credo, non solo con il voto, ma anche attraverso una classe dirigente in grado di ascoltare ed interpretare il popolo.

Ascoltare ed interpretare il popolo e non poteri forti, più o meno occulti, più o meno leagti alla finanza, più o meno corporativisti.

Chi, come me, crede in questi valori: democrazia, libertà e rispetto della fede cattolica, è il momento giusto per impegnarsi direttamente.

L’Italia ha bisogno di aria nuova, pulita, fresca.
Ed i nostri figli hanno bisogno del nostro impegno e non della nostra latitanza.

Organizziamoci per fondare #italia2.0

Riccardo Cacelli

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